Autosprint

GP Spagna, McLaren non sbaglia e Ferrari si perde

Il fine settimana a Barcellona ha restituito una visione chiara del Mondiale 2025: non c'è storia contro la McLaren, ma Verstappen ci prova in tutti i modi
GP Spagna, McLaren non sbaglia e Ferrari si perde
© Getty Images

Giorgio FerroGiorgio Ferro

3 giu 2025 (Aggiornato alle 15:49)

Avrebbe dovuto cambiare tutto, o almeno così speravano gli inseguitori delle McLaren. E preannunciavano molti media. Ma, alla fine, non è cambiato proprio nulla. E sinceramente, ne eravamo abbastanza convinti… La nuova direttiva tecnica della FIA che – limitando le flessioni dell’ala anteriore – avrebbe dovuto annullare o perlomeno limitare il predominio delle McLaren non ha di fatto spostato per nulla le forze in campo. A Woking – dimostrandosi ancora una volta padroni dei fondamenti di Ingegneria sui quali è stata progettata la MCL39 – hanno continuato a correre in un’altra categoria. Ed a gioire con un altro 1-2. Sia in qualifica che al traguardo. Tutti gli altri dietro. Ancora una volta. Probabilmente alla ricerca di qualche altra scusa che giustifichi una performance non proprio in linea con quanto pomposamente proclamato alla vigilia. Insomma, parafrasando il Gattopardo, sperare di cambiare tutto per poi accorgersi che non è cambiato proprio nulla…

C’è davvero da mettersi il cuore in pace. Con i suoi 200 punti circa di margine sul primo inseguitore (la Ferrari), la McLaren si appresta a vincere il suo decimo Mondiale Costruttori. Di questo passo lo festeggeranno presumibilmente già dopo le vacanze estive. Meritatamente. Poi, quando ragionevolmente gli inseguitori saranno fuori anche matematicamente dalla lotta per il titolo Piloti, partirà la guerra interna tra Piastri e Norris. Inevitabile.

Woking ha preso la direzione giusta

Le MCL39 vanno letteralmente sui binari, in qualsiasi condizione. Pista calda o fredda, giro secco o long run, ali flessibili o no. Come, di fatto, sono andate sui binari tutte le vetture che hanno dominato gli ultimi campionati. Le Red Bull del biennio 2022-2023 e, prima, le Mercedes degli otto titoli consecutivi.

A Woking hanno messo in pista una vettura sincera, guidabile e, conseguentemente, velocissima. La ragione sta tutta lì. Solo Verstappen sta provando col suo talento ad inserirsi nella lotta di vertice, puntando ad approfittare di qualche eventuale incertezza dei due Papaya Boys. A conferma di ciò, le statistiche ci dicono che Max ha percorso in testa un terzo dei giri di gara fin qui effettuati. Poco meno di Piastri (42% dei giri totali) e molto più di Norris che in testa alle gare c’è stato solo per il 19%.

Però il talento non basta a sopperire al gap tecnico tra le vetture. Ed ecco che a Max monta la carogna che gli fa tirare nuovamente fuori quell’arroganza che è purtroppo nel suo DNA. Reazioni prepotenti che spesso gli sono state condonate. Ma poi capita che altre volte gli stewards non chiudano (giustamente) gli occhi e colgano dalle immagini e dai dati telemetrici i segnali inequivocabili di questi gesti scorretti e li puniscano. È successo a Barcellona, facendo perdere a Max una discreta manciata di punti mondiali. Che magari non avrebbero sovvertito il destino di questo Campionato Piloti, ma mai dire mai…

Vetture sui binari… Non so chi di voi ha colto un frammento molto significativo dei dialoghi dei tre piloti in attesa della premiazione. Ad un certo punto – mentre scorrevano gli highlights della gara – Leclerc ha chiesto a Piastri e Norris se anche loro avessero notato un enorme variazione del bilancio vettura da inizio a fine gara. “Alla fine era inguidabile”, ha detto Charles. Entrambi i Papaya Boys, piuttosto stupiti, hanno risposo negativamente, lasciando Charles a scuotere la testa sconsolato.

Una Ferrari imprevedibile

Nel nostro Debriefing dopo Montecarlo avevamo raccontato la storia di una vettura di F1 di qualche anno fa che aveva una configurazione aerodinamica che la rendeva assolutamente imprevedibile e inguidabile. L’esagerata sensibilità delle caratteristiche aerodinamiche al variare degli assetti faceva sì che il bilancio aerodinamico – fortemente legato alla guidabilità della vettura – cambiasse notevolmente a seconda se si fosse bassi o alti da terra, picchiati o cabrati. Ovvero in curve ad alta o bassa velocità, oppure in inserimento piuttosto che in uscita curva. E anche da inizio a fine gara. 

Analizzando i risultati di questa prima parte di campionato, avevamo lasciato intendere che anche la SF25 facesse parte di questa categoria di vetture. Ed avevamo concluso il nostro ragionamento timorosi che, dopo il buon risultato di Montecarlo, tutto sarebbe tornato nella nebbia. A cominciare dal circuito di Barcellona. 

Non ci siamo sbagliati. Anzi, oggi abbiamo anche il feedback di Leclerc – sincero, non filtrato da dichiarazioni di circostanza o istituzionali – che ci porta inequivocabilmente in quella direzione. Performance altalenanti durante la gara, anche a parità di mescola degli pneumatici.

E, come se non bastasse, abbiamo anche il sorpasso imbarazzante subito da Hamilton a poche curve dal traguardo ad opera di Hulkenberg sulla Sauber. La Sauber… Che ha messo la freccia in fondo al rettilineo dei box per passare Lewis che era improvvisamente salito su una Panda. La stessa che probabilmente aveva guidato nelle Prove Libere e che lo aveva portato a comunicare via radio “this car is not driveable”, questa macchina non è guidabile.

Hamilton forse pentito

A proposito di Hamilton, vogliamo però fare una considerazione aggiuntiva. Non lo riteniamo assolutamente bollito, come molti tifosi stanno iniziando a pensare. È semplicemente ed inequivocabilmente in preda allo sconforto. Questo profondo abbattimento morale gli sta togliendo anche le forze di reazione, perché si è reso conto che i piloti non hanno possibilità di correggere le criticità di una vettura che è nata inequivocabilmente male. Ma soprattutto – ad essere sinceri – abbiamo l’impressione piuttosto netta che la sua depressione sia anche figlia della convinzione di essere un corpo estraneo in un team che, diciamolo, è a chiara matrice monegasca. Per la serie “l’hanno voluto ingaggiare, ma ne avremmo fatto volentieri a meno”… E per un pilota non c’è nulla di peggio che non sentirsi considerato. Siamo convinti che Lewis sia perfettamente e tristemente consapevole che andare in Ferrari sia stato un errore madornale.

Chiudiamo il nostro Debriefing con la considerazione che il tracciato di Barcellona è storicamente la cartina al tornasole delle performance di una F1. Se una vettura va bene lì, allora si può restare sereni che la restante parte della stagione sportiva sarà sicuramente positiva e ragionevolmente ricca di soddisfazioni. Il contrario accade, se non si trova la quadra in Catalunya.
Abbiamo detto poco fa che possiamo metterci il cuore in pace relativamente all’assegnazione dei titoli Mondiali 2025 che finiranno sicuramente a Woking. Ebbene ragazzi, possiamo tranquillamente rassegnarci anche sulla stagione della Rossa. Zero illusioni.
 

 

 

 

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

GP Monaco, tra doppi pit stop e una Ferrari difficile da comprendere

La gara nel Principato regala meno colpi di scena del previsto e strategie controverse. Nel frattempo Ferrari stupisce in positivo, ma ora si va a Barcellona

Max trionfa sulle McLaren, Ferrari delude, Leclerc e Hamilton consolano i tifosi

Il Gran Premio dell'Emilia Romagna si chiude con una prestazione straordinaria di Max Verstappen, che fa la differenza sul circuito dedicato a Enzo e Dino Ferrari. Ferrari si giustifica, ma Hamilton e Leclerc fanno il possibile
Autosprint
Autosprint
Autosprint

Insieme per passione

Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.

Abbonati a partire da 21,90

Abbonati

Sei già abbonato?Accedi e leggi