Marcellino pane al pane

Marcellino pane al pane

Nel 2021 Autosprint compirà 60 anni ed è già tempo di celebrare l'evento degnamente. Sul settimanale in edicola, è iniziato un mini-ciclo di articoli dedicati ai Direttori degli anni ruggenti della rivista, ecco qui il primo approfondimento, dedicato a Marcello Sabbatini 

18.11.2020 16:39

 

I piloti amati e odiati

Sportivamente parlando, Marcello Sabbatini, visse e amò. Per certi versi respira le corse per decenni, alternando maschile e tosto esercizio della professione a un piglio deliziosamente femminile, schierato, pronto a imparentarsi, a ammogliarsi con questo e quello, a sposare cause e a legarsi con un sentimento che fonde passione pura, affetto personale e stima, come un’Oriana Fallaci con l’Alexandros Panagulis di turno.

"Ero con Luigino Musso in quel terribile 1958, quando in Ferrari doveva cimentarsi con la coppia di amici (tra loro) costituita da Peter Collins e Mike Hawthorn, e ci sarei stato fino alla fine, fino a quel pomeriggio maledetto del Gp di Francia 1958, quando lui, Luigino, cadde perché obbligato a vincere per riscuotere il premio in denaro più importante dell’anno, in quanto ne aveva l’assoluto bisogno". E la voce gli si rompeva in gola quando aggiungeva: "E la notte prima dell’incidente mortale di Giunti alla 1000 Km di Buenos Aires 1971 ho trascorso ore e ore in chiamata transcontinentale con lui, che mi confessò cose che mettevano i brividi. E che io giurai di non dire mai a nessuno e mai a nessuno dirò e tantomeno scriverò, però le so. Le so tutte e mai le scorderò".

L’altra sua grande passione fu per il coequipier di Giunti in quella corsa maledetta, Arturo Merzario. “Il Fantino" per sempre. Legame meraviglioso, profondo, commovente. Adesso i giornalisti spesso leccano questo o quello all’apice del successo, sai che sveltezza. Marcellone con Merzario no, tutto il contrario. Lo stima quand’è ancora scavezzacollo con l’Abarth, lo promuove, lo spinge, gode del suo ingresso in Ferrari, ma poi, alla sua uscita sfortuna- ta e prematura da Maranello, continua ad amarlo, appoggiarlo, incoraggiarlo.

Che bello e commovente leggere sull’AS del 1974, Marcellone che sottolinea ogni minima (e ce n’è più d’una) prodezza di Arturone con la Iso-Marlboro di Frank Williams, ovvero financo con la Copersucar a Monza 1975 e con la Williams-Wolf che segue. E alla fine, raccoglie perfino fondi per la Merzario F.1.

 


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi