In un weekend spettacolare come un rodeo, Verstappen vince la gara e la Red Bull il titolo, onorando la memoria di Mateschitz
La volevano a tutti i costi questa vittoria, Max Verstappen e la Red Bull. L’hanno inseguita con ostinazione. Determinazione. Cattiveria. Per onorare Dietrich Mateschitz, l’uomo che ha consentito a ognuno di quegli uomini in blu di portare avanti i loro sogni e trasformare in oro la loro vita. Un successo carico di significati quello conquistato in Texas dal campione del mondo e del suo team che torna a mettere le mani sul titolo Costruttori. L’ennesima prova di forza dentro una stagione dove ancora si agitano ombre e sospetti. Come un cannibale Max ha messo le mani sulla vittoria n° 13 in stagione, facendo masticare amaro Lewis Hamilton. Ha sperato fino a pochi giri dalla fine che questa fosse davvero la volta buona per tornare a rivedere le stelle, il sette volte campione del mondo che dal 2021 non riesce più a prendere per mano quella vittoria che è stata sua compagna di giochi per tante annate. Ma alla fine si è dovuto arrendere al più giovane rivale che da Abu Dhabi dello scorso anno è diventato il suo incubo peggiore.
La riproposizione del loro duello in chiave 2021 è stata una delle pagine più emozionanti dentro a un GP che si trasformato in uno spettacolare rodeo con manovre e sorpassi da fiato in gola che hanno mandato in visibilio i 440mila spettatori che hanno preso d’assalto nel week end la pista di Austin. Finalmente una bella risposta da parte della F.1 che nelle ultime gare era stata avvelenata da decisioni che hanno finito con accendere le polemiche, riducendo al minimo lo show. E intanto domenica prossima si torna in pista a Città del Messico per un’altra gara che si annuncia di altissimo livello. E dove si attende la riscossa della Ferrari che in Texas ha colto meno del previsto.
Con il poleman Sainz messo ko al primo giro e Leclerc autore di una gran bella rimonta culminata con la conquista del terzo posto, il bilancio delle Rosse è stato meno concreto di quello che ci si poteva attendere. È un bicchiere mezzo pieno anche se resta la speranza di rivedere le Ferrari sul gradino più alto del podio. A proposito di gradino più alto del podio.
In F.4 Kimi Antonelli ha completato l’opera e dopo aver fatto saltare il banco in Germania, il bolognese si è ripetuto nello scorso week end nella serie italiana. È il secondo titolo stagionale arpionato dal sedicenne emiliano, uno dei talenti sui quali punta tutto il nostro movimento in chiave futura. Da sei anni pilota Junior della Mercedes, Andrea è ora pronto per nuove avventure. Senza caricarlo troppo di pressioni è abbastanza evidente che per lui è appena iniziata una gran bella salita nel Motorsport di più alto livello. Infine l’ultima annotazione. È davvero ricco di suggestioni e con un fascino molto particolare il clamoroso ritorno dell’Isotta Fraschini nelle corse. Un’avventura nella quale si ritrovano tanti personaggi coinvolti da una vita nel Motorsport uniti intorno a una LMH pronta a debuttare il prossimo anno a Spa e che parteciperà alla 24 Ore di Le Mans del centenario. Una bella pagina in salsa tricolore dentro a un Mondiale Endurance che si annuncia davvero incredibile.
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