L'editoriale del direttore: Questa è Pura Leggenda

Pubblicato il 11 novembre 2025, 11:08 (Aggiornato il 11 novembre 2025, 11:27)
Quel tricolore che passa di mano in mano, i volti rubizzi degli uomini in rosso, la gioia mista a commozione, il cuore che batte all’impazza ta. Signori, tutti i piedi. Questa è la Ferrari campione del mondo. Questo è il Cavallino che vince e ci rende orgogliosi. Questa è una squadra che tremare il mondo fa. Pura leggenda.
È dolce la notte in Bahrain. Sotto il cielo stellato di Sakhir si avverano tutti i sogni. Anche quelli che sembravano mostruosamente proibiti. Le Rosse salgono sul tetto del mondo dopo un’attesa durata 53 anni. Il Mondiale Endurance torna a Maranello e per la prima volta due piloti italiani conquistano il titolo Piloti. In un colpo solo si riscrive la storia e ancora una volta a metterci l’inchiostro è la regina 499P. L’Hypercar del miracolo italiano. Quella delle tre vittorie a Le Mans e ora anche dei titoli iridati. È davvero pesantissima la portata di questo successo che lancia un bengala clamoroso nel cielo del motorsport.
Elkann: la forza di una squadra unita
Sottolinea il presidente John Elkann: «Un traguardo che ci riempie di orgoglio e rappresenta il coronamento di un sogno, l’apice di un percorso iniziato nel 2022, quando abbiamo deciso di tornare a competere nella classe regina delle competizioni Endurance. Un percorso che ci ha visto trionfare per tre volte consecutive a Le Mans e che oggi ci permette di celebrare non solo due titoli mondiali, ma soprattutto la forza di una squadra che ha saputo lavorare come un corpo unico affrontando le tante difficoltà dell’Endurance con l’umiltà di imparare e migliorare sempre». Parole al miele quelle del numero uno del Cavallino che si gode i suoi primi mondiali da presidente Ferrari e vede premiata alla grande la sua scommessa.
L’impresa della 499P è un messaggio chiaro e inequivocabile. È nell’essenza che ha portato a tutti questi trionfi che c’è una chiara strada da seguire. Una rotta precisa che non si può certo ignorare. Questa è una squadra che ha fatto dell’unione la sua grande forza e che conosce perfettamente cosa rappresenta quello scudetto che porta sul petto. Una Ferrari composta da donne e uomini che hanno un senso di appartenenza al marchio clamoroso.
Una lezione anche per la Formula 1
«Abbiamo coronato il sogno di diventare campioni del mondo lavorando tanto e con umiltà per arrivare sino a questo traguardo». Le parole di Ferdinando Cannizzo sono l’emblema del sentimento che anima il team. Nessun proclama roboante. Nessun volo pindarico. Questa è una vittoria tutta italiana. Un’altra perla dello squadrone Ferrari-AF Corse capace di laurearsi campione del mondo nel giro di tre stagioni, passando dai trionfi della 24 Ore di Le Mans alle lacrime di sabato scorso in Bahrain. È la consacrazione di un progetto straordinario e dall’idea meravigliosa di Antonello Coletta che sognava da tempo di riportare nel Mondiale Endurance un prototipo del Cavallino.
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