Verstappen, meglio una rottura plateale che una beffa

Max ribadisce come non sia affatto contento di come vadano le cose quest'anno in Red Bull e sul ritiro di Spa spiega come la power unit abbia ripreso a funzionare una volta tornata ai box 
Verstappen, meglio una rottura plateale che una beffa
© sutton-images.com

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

29 ago 2017 (Aggiornato alle 17:58)

E' difficile da digerire l'ultimo ritiro sofferto da Max Verstappen, perché semplicemente il motore Renault ha ripreso a funzionare dopo una semplice sconnessione e ricollegamento dello spinotto della candela del quarto cilindro. «Si è trattato di un problema software. Dopo aver rotto alcuni motori a inizio della stagione hanno realizzato una sorta di modalità di sicurezza, ma quando il motore va in protezione non gira più. Quando la macchina è tornata al box, hanno staccato il connettore, ricollegato e il motore ha funzionato. Loro vogliono andare sul sicuro e non rompere il motore, io preferisco che si rompa anziché spegnersi e vederlo girare ancora all'avvio successivo», ha raccontato il pilota olandese all'emittente tv Ziggo Sport. 

Questione di pura psicologia, essendo l'esito il medesimo: appiedato. Con la coda negativa di una rottura plateale che obbliga alla sostituzione della power unit, senza possibilità di recupero. Resta adesso da valutare se il prospettato cambio di motore anticipato da Christian Horner subito dopo il Gran Premio del Belgio si renderà ugualmente necessario a Monza o se potrà evitare l'arretramento in griglia, essendo già alla quarta unità termica in stagione. Verstappen non ha fatto mistero dell'insostenibilità della situazione, le ripetute rotture occorse alla sua RB13 quest'anno, quattro volte appiedato: «Ho parlato ancora con Helmut Marko e gli ho detto che non sono contento. Vai in vacanza, ti ricarichi dopo una prima parte di campionato terribile e quando arrivi a Spa va tutto male. Firmi con Red Bull e vuoi un pacchetto vincente, al momento non lo abbiamo. Gli ho fatto sapere che non sono felice, come dopo il precedente ritiro, ovviamente le cose peggiorano solamente.

Sterzi a parte: Monza, il nostro tesoro più bello

So che non è colpa di Red Bull, ma alla fine dipendi da tutto il pacchetto». Disappunto che Verstappen ha escluso possa sfociare in decisioni legate alla sua permanenza nel team a breve termine, d'altronde il contratto lo lega almeno fino al termine del 2018 e dovrà solo attendere momenti migliori: «Il problema in Formula 1 è che le differenze sono troppo ampie, sai già quale sarà il motore dominante. Non possiamo far molto al momento. Cosa accadrà? Vedremo al termine del contratto».

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