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Aston Martin AMR21, Vettel riparte dal green

L'avventura Aston Martin in Formula 1 inizia con una monoposto rinnovata, con i gettoni investiti nella modifica del telaio, pance piuttosto diverse e il "bulbo" sul cofano motore eredità della power unit Mercedes

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

3 mar 2021 (Aggiornato alle 16:50)

Aspettative elevate, per quanto mostrato da "Mercedes rosa". Curiosità massima, per capire come, Sebastian Vettel, saprà rilanciarsi e ritrovarsi in una nuova avventura. Aston Martin AMR21 va in scena e diventa lo strumento col quale il team di Lawrence Stroll dovrà prendersi ciò che gli è sfuggito un anno fa, ovvero, la palma di terza squadra più veloce in griglia.

Ha vinto, ha conquistato podi e pole position, ma non ha sfruttato appieno il potenziale, anche causa affidabilità. A Silverstone si è lavorato per un obiettivo che, negli ultimi mesi, è stato più volte indicato: riuscire nell'impresa di ridurre il distacco dai migliori. Mercedes, nello specifico.

Poi, provare a correre da terza squadra più veloce in griglia, pronti ad approfittare degli imprevisti per ottenere un podio e chissà.

La tecnica: sospensione e gettoni

Sul progetto curato da Andy Green sale la nuova sospensione posteriore, componente non Listed Parts e di fornitura Mercedes W11. Un dettaglio da sé buono a scrivere una grande fetta di prestazione. Quella che è stata Racing Point fino allo scorso anno ha introdotto novità tecniche pregevoli, come le pance estremamente appiattite sulle masse radianti, a partire dal GP del Mugello.

Aston Martin AMR21 si presenta in un British Green di assoluta eleganza, a vestire soluzioni tecniche che offrono i primi spunti di interesse proprio là dove Mercedes ha sviluppato radicalmente la W12: le pance. La protuberanza (freccia azzurra) sulla cover del motore è un dettaglio figlio della novità "inedita" che Mercedes ha introdotto sulla power unit, così come lo sono le forme delle pance, meno estremo lo scivolo creato dalla carrozzeria intorno alle masse radianti. La curvatura (freccia gialla) stessa alla base è più morbida di quanto non fosse sulla RP20.

Telaio nuovo 

Dell'anticipazione fornita da Otmar Szafnauer, dei gettoni spesi per modificare il telaio, si ha una conferma nell'elemento di assorbimento degli urti laterali, esposto come sempre - ma in posizione molto più alta e visibile - e dal diverso andamento nel raccordo con il pilone verticale accanto alle pance. Novità aerodinamica, il profilo verticale di raccordo all'elemento superiore e al supporto dello specchietto (freccia arancio).

E' evidente il lavoro condotto per la totale riprogettazione dell'area, con prese molto tondeggianti e scavate che si evidenziano nella vista frontale. La zona del fondo, ancora un particolare destinato a svilupparsi sulla macchina che andrà in pista, rivela sei pinne verticali a 45° davanti alle ruote posteriori.

 

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