Verstappen impermeabile a tutto, bravissimo Bearman in un debutto caldissimo mentre Perez dà segnali di concretezza; nota di merito per Hulkenberg, che realizza il gioco di squadra attuato da Magnussen
Non si era più di tanto illuso sul poter contenere le Red Bull, nemmeno quella di Perez: però la speranza è l’ultima a morire e nei primi tre giri ci prova, prima di inchinarsi per manifesta superiorità degli avversari. Un po’ di instabilità al retrotreno, ma complessivamente buone sensazioni: il giro veloce alla fine arriva con un pizzico di fortuna (Drs preso da Ricciardo), ma essere stato così competitivo a fine stint è un buon indizio.
Quarto… di nobiltà, in un triello (McLaren, Mercedes e Aston Martin) così compatto alle spalle di Red Bull e Ferrari. Ci mette un po’ troppo, a dirla tutta, a passare Hamilton, anche se le colpe vanno suddivise (non necessariamente in parti uguali, a svantaggio della macchina) tra lui ed una MCL38 che con l’ala mobile aperta guadagna ancora troppo poco, un difetto del 2023. A lui la strategia migliore ed anche così riesce a battere Norris, il quale comunque era finito dietro pure in qualifica.
È l’unico appiglio per una Aston Martin che se fosse per Stroll… Concretizza una buona qualifica che non dava comunque tutte le garanzie per finire davanti alle McLaren ed alle Mercedes, invece dopo il pit-stop in regime di safety car non ha quasi mai avversari: Piastri davanti ne ha di più, ma Russell non riesce mai veramente ad attaccarlo mentre Norris ed Hamilton, con una strategia alternativa, si tolgono di mezzo da soli. Buon 5° posto.
Parecchi meriti da condividere con Magnussen, che trasforma una fase iniziale di gara scellerata in grande assist per il team, capace di avere l’intuizione giusta. Lui ringrazia e cinicamente porta a casa l’opportunità che gli arriva dalla marcatura a uomo di Kevin, che blocca come può le altre vetture, consentendogli di effettuare la sosta in tranquillità. Un bel punto.
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