Red Bull protesta contro Russell a Miami

La Red Bull si appella al Regolamento Sportivo e chiede una penalità per George Russell dopo il GP della Florida
Red Bull protesta contro Russell a Miami
© Mercedes

Debora FigoliDebora Figoli

Pubblicato il 7 maggio 2025, 13:53

Mancano pochi giri alla bandiera a scacchi del Gran Premio di Miami quando Gianpiero Lambiase, ingegnere di pista di Max Verstappen, comunica al pilota olandese di mantenere un distacco inferiore ai 5 secondi da George Russell. Il pilota Mercedes, in terza posizione, precedeva il quattro volte campione del mondo con un margine di poco più di due secondi. Un team radio che ha immediatamente sollevato domande non solo tra i commentatori ma anche tra gli appassionati davanti agli schermi.

Il mistero del team radio

Nel momento in cui Lambiase informa Verstappen, l’olandese manifesta una certa preoccupazione, temendo l’arrivo di una penalità. L’ingegnere di pista, però, lo tranquillizza, lasciando aperti molti interrogativi. La ragione dietro quella comunicazione resta sconosciuta fino al termine della gara, quando Red Bull decide di presentare una protesta formale contro Russell ai commissari di gara.

La protesta Red Bull

La scuderia di Milton Keynes si è appellata all’articolo 26.1 del Regolamento Sportivo, sostenendo che il pilota Mercedes non abbia rispettato le norme in regime di bandiera gialla. L’episodio incriminato risale al 35º giro, quando Gabriel Bortoleto ha fermato la sua monoposto lungo il tracciato, costringendo i commissari a esporre una singola bandiera gialla nel settore interessato. Secondo Red Bull, dopo una pronta segnalazione di Verstappen, Russell avrebbe semplicemente alzato il piede dall’acceleratore, senza però ridurre visibilmente la velocità come richiesto dal regolamento. L’articolo a cui la Red Bull ha fatto riferimento recita: ”In caso di singola bandiera gialla qualsiasi pilota che attraversa un settore di pista in cui è esposta una bandiera gialla sventolata deve ridurre la velocità ed essere pronto a cambiare direzione. Affinché i commissari possano ritenere che il pilota abbia rispettato questi requisiti, ci si aspetta che abbia frenato prima e/o ridotto visibilmente la velocità nel settore di pista interessato”. 

L’analisi della FIA e il verdetto finale

La Federazione Internazionale, presa visione del ricorso, ha proceduto con l’analisi delle immagini onboard e della telemetria della monoposto numero 63 di Russell. I dati hanno mostrato una riduzione della velocità di quasi il 30% nel settore interessato, sufficiente - secondo la FIA - per considerare rispettato il regolamento. L’interpretazione più rigida proposta da Red Bull, che sosteneva la necessità di una frenata o di un calo più evidente, è stata respinta. La FIA ha chiarito che l’articolo 26.1 non specifica se la riduzione di velocità debba essere assoluta sul tempo sul giro o semplicemente relativa all’inizio del settore. Di conseguenza, Russell ha mantenuto il podio, portando a casa 15 punti che lo posizionano quarto in classifica generale con un totale di 93 punti dopo sei gare disputate.

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