Hamilton: scusa Charles, errore mio

A Baku le Ferrari navigano lontane dalle posizioni buone, un dettaglio di secondo piano la mancata restituzione del piazzamento a Leclerc. Lewis spiega la dinamica
Hamilton: scusa Charles, errore mio
© Ferrari

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

22 set 2025

Cambia pochissimo, s’intende. Baku per la Ferrari si conclude nella periferia della zona punti: Hamilton davanti a Leclerc, con il dettaglio di una restituzione del piazzamento che non ha funzionato e Lewis ha spiegato perché, la dinamica. Con scuse annesse nei confronti di Charles. 

Le aspettative erano ben altre sul GP d’Azerbaijan, adesso da accantonare per guardare a Singapore e augurarsi una SF-25 più vicina alla competitività di Monaco o dell’Ungheria.

Richiesta in ritardo e spazi calcolati male

Tornando alla domenica di Baku, Hamilton ha commentato l’errore di valutazione costato il ripristino del piazzamento di Leclerc. “In quella fase della gara ero più veloce ma Charles è stato gentile a lasciarmi passare”, ha spiegato Lewis riferendosi al momento successivo al pit-stop, con la differenza di mescole e il vantaggio della media nuova rispetto alla gomma dura di Leclerc.

Alla fine ho ricevuto il messaggio davvero tardi ed ero come ipnotizzato dalla macchina davanti a me: anche se c’era lo 0,0001% di possibilità che la superassi, ero ancora speranzoso”, prosegue sulla richiesta di restituire la posizione sul dritto finale.

“Fondamentalmente ho alzato il piede dall’acceleratore sul rettilineo, in realtà ho frenato ma lui ha mancato per 4 decimi la posizione. È stato un mio errore di valutazione e chiederò scusa a Charles. Alla fine è solo un ottavo e nono posto”.

Hamilton ha alzato il piede dal gas ai 341 orari, mentre Leclerc procedeva ai 333 e, come mostra la telemetria, ha anche frenato in prossimità del traguardo, perdendo ben 1”1 rispetto a Leclerc. In aggiunta, ha chiuso il DRS ma tutto questo non è bastato a ristabilire le posizioni.

Sperando in altri piazzamenti

Lo stesso Leclerc ha dato poca importanza al dettaglio, vista la posizione in ballo. “Non mi importa, davvero. Dopotutto non è un grande tema di discussione per un ottavo posto. Ci sono delle cose che concordiamo e le regole generali su come vogliamo che funzioni quando arriva una richiesta di scambiare le posizioni. Non è accaduto ma va bene così, non sarei stato molto più contento di finire ottavo, non ci faccio caso.

Se dovessimo lottare per delle posizioni più accattivanti, che spero avvenga, mi auguro che funzioni in un modo diverso”.

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