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24 mag 2010
A contorno della terza prova del campionato internazionale Fia GT, sul circuito cèko di Brno, si sarebbero dovuto disputare le due gare del monomarca Lamborghini Gallardo.
Invece un incidente all’inizio del secondo giro della prima delle due manches si è verificato un drammatico incidente che ha indotto gli organizzatori del trofeo a sospendere gara-1 e cancellare l'altra.All’uscita della curva che immette nel rettifilo dei box, la Gallardo del romano Giorgio Bartocci mette le ruote esterne oltre l’asfalto, laddove comincia il tappeto sintetico. In quel punto le vetture sono in piena accelerazione e viaggiano attorno si 200 km/h. Il pilota perde il controllo della vettura, che innesca una sbandata.
L’urto contro le protezioni poste sul lato opposto della pista è inevitabile. La Gallardo di Bartocci colpisce però quasi con l’intera zona frontale lo spigolo del guard-rail messo a difesa del muretto dei box; dietro le barriere di acciaio sono appostati alcuni vigili del fuoco. L’impatto è violentissimo. Lo chassis in alluminio si spezza in due e la pedaliera è completamente scoperta; la vettura, piroettando sulla pista, prende immediatamente fuoco. Bartocci è imprigionato nell’abitacolo, semi incosciente. I soccorsi tentano di spegnere l’incendio – il serbatoi che brucia contiene un centinaio di litri di benzina – ma nessuno riesce o vuole avvicinarsi al cockpit, dal quale pende il corpo di Bartocci avvolto dalla fiamme.
Dal muretto dei box salta giù un uomo di colore. È Manfred Fitzgerald, capo design della Lamborghini e responsabile del trofeo Gallardo. Con lui è anche Babini, compagno di squadra del romano. Fitzgerald riesce a mani nude e senza alcuna protezione, dopo un paio di tentativi, a estrarre il romano insieme a un componente del team Aston Martin. Bartocci viene dapprima ricoverato all’infermeria del circuito e poi alla cilinica universitaria, in città. Se la cava invece con alcune costole rotte, la frattura dell'omero sinistro e ustioni di secondo grado alle gambe e ad altre parti del corpo. Fortunamente, hanno fatto sapere i sanitari cèki, i polmoni di Bartocci non hanno aspirato il fumo rovente sprigionato dalle fiamme. Soltanto nella mattinata di lunedì, tuttavia, i medici del reparto di terapia intensiva dell’ospedale universitario di Brno hanno dichiarato Giorgio fuori pericolo.
L'incidente ha dimosrtato l'inadeguadezza dei soccorsi sul circuito ceco: da quando la Gallardo di Bartocci prende fuoco allo spegnimento trascorre un minuto e 18 secondi. Tanti. Troppi considerando che l'incidente non è avvenuto in un punto qualsiasi del circuito ma proprio di fronte i box; una zona, dunque, in cui è concentrato il numero maggiore di soccorritori. Le fiamme sono state domate con estintori brandeggiati a mano: l'autobotte con il liquido estinguente arriva a incendio domato; cioè dopo un minuto e diciotto secondi, a fuoco ormai spento. E per estrarre il pilota è stato necessario l'intervento coraggioso ed eroico di Fitzgerald, di un meccanico Aston Martin e di Fabio Babini che sono arrivati di corsa dai box in popchi istanti, mentre nessuno del personale di soccorso era dotato di tute ignifughe o di attrezzature per intervenire fra le fiamme. E' incredibile che abbiano dovuto pensarci gli stessi uomini dell'organizzazione del Trofeo oppure i colleghi piloti a salvare Bartocci e non il personale di soccorso del circuito che dovrebbe essere addestrato a tale scopo.
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