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18 giu 2010
I test in pista sono vietati dalle regole FIA. Non quelli al simulatore, il sofisticato sistema che riproduce la “realtà virtuale” di piotare una monoposto in circuito. Così, cioè guidando la F10 sul tacciato di Valencia visualizzato sul simulatore della Ferrari, Felipe Massa si sta allenando in vista del Gran Premio d’Europa. Dove la scuderia modenese farà debuttare la versione B della F10. Che avrà nuove ali, per aumentare la velocità massima in rettifilo, e fiancate più rastremate, ma anche gli scarichi del V8 collocati più in basso per convogliare con maggiore efficienza l'aria al diffusore riprendendo così la soluzione della Red Bull; e nuove le sospensioni posteriori.
Queste soluzioni sono state “collaudate” da Felipe Massa al simulatore di Maranello, e confrontate con il comportamento, sulla pista di Valencia, della monoposto dell’anno scorso. L’impianto è stato realizzato con la collaborazione tecnica della americana Moog. E’ costituito da una struttura in alluminio e composito in cui sono alloggiati l'abitacolo e i dispositivi per la visualizzazione e la diffusione del suono. Il controllo è costituito da 10 calcolatori con una memoria totale di oltre 60GB RAM; sono in grado di produrre dati pari a circa 5 GB al giorno. Il sistema audio è Dolby Surround 7.1 con una potenza di 3500 W. Il pilota ha a disposizione cinque visualizzatori per un angolo visivo superiore ai 180 gradi.
Felipe Massa, che ha recentemente rinnovato con la Ferrari per altri due anni, è anche tornato sul Gran Premio del Canada. Lo ha definito un brutto fine settimana: “Avevamo un ottima vettura per la gara e quindi mi aspettavo ottenere un buon numero di punti. Invece sono rimasto coinvolto in un incidente alla prima curva, rimanendo in sandwich fra Button e Liuzzi, il che mi ha portato via ogni possibilità di fare una gara pulita e di arrivare in alto in classifica. Avevo fatto una buona partenza e stavo guadagnando posizioni ma il pit-stop per sostituire il musetto danneggiato ha messo la parola fine alla mia gara. Dopo, nonostante tutto, stavo per raggiungere un piazzamento a punti nelle fasi finali. Ero decimo quando mi sono ritrovato dietro Schumacher che era più lento di me, forse di tre secondi al giro, e davanti a lui c’era Buemi, anch’egli in difficoltà: avrei probabilmente potuto finire all’ottavo posto. Poi c’è stato l’incidente con Michael, che ha chiuso troppo la porta quando stavo per passarlo. Lui ha frenato quando era a destra e si è spostato verso sinistra, dove mi trovato io. Non c’è stato nulla che potessi fare perché ero già al limite della frenata e quando lui si è spostato ancora verso sinistra ha rotto la mia ala anteriore”.
Da un punto di vista tecnico, Massa è però soddisfatto di quanto la Ferrari a fatto vedere a Montreal: “La F10’ è stata molto competitiva. E ciò rappresenta un buon punto di partenza per la gara di Valencia, in quanto le caratteristiche del circuito cittadino spagnolo non sono poi così diverse da quelle di Montreal. Avremo inoltre alcune novità tecniche che dovrebbero consentirci di essere ancora più competitivi nei confronti dei team che ci sono davanti”.
(Nella foto, la Force India di Tonio Liuzzi e la Ferrari di Felipe Massa un attimo prima la collisione subito dopo il via del GP del Canada)
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