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Vettel, una pole fatta... rallentando

Vettel, una pole fatta... rallentando

10 lug 2010

Nove pole position su dieci gare. E quinta doppietta consecutiva. Il dominio della Red Bull è imbarazzante e a Silverstone, pista veloce dove l’efficienza aerodinamica è fondamentale, l’eccezionale RB6 di Adrian Newey ha dominato in tutte le sessioni di prove e ha monopolizzato la prima fila in qualifica. Prova ne sia che le due Red Bull si sono permesse di affrontare la prima parte della qualifica finale con le gomme dure, rinunciando ai 3-4 decimi di vantaggio garantiti dalle soft, tanto si sentivano superiori. Le due Red Bull sono le uniche monoposto scese sotto il muro dell’1’30” e hanno rifilato 8 decimi al terzo classificato.

Vettel, autore della pole position per 15 centesimi su Webber, descrive le belle sensazioni del ritorno al successo nella pole che a lui mancava da qualche Gp. «A Silverstone con la nostra macchina abbiamo una buon feeling; la successione di curve che c’è sembra fatta per esaltarla. E’ divertente guidare qui e poi la nostra macchina funziona bene su queste curve veloci. Raggiungiamo una velocità in curva fantastica e ci sentiamo bene. Anche sul tratto nuovo la macchina è perfetta. E’ eccezionale nelle curve 11 e 12, lì la pista è un po’ sconnessa come superficie ma il disegno del nuovo tratto mi piace molto. Nel Q2 non ero perfettamente a posto, forse ho spinto troppo (infatti Webber l’aveva preceduto di 3 decimi, ndr) per cui nel Q3 ho assunto un atteggiamento più conservativo e così ho fatto la pole».
Vettel però aveva rischiato grosso nelle prove del mattino: «Ho perso l’ala anteriore, non è stato un momento bello: ero in pieno rettifilo dopo la curva 10, a un certo punto ho sentito che c'era qualcosa che non andava, l’ala aveva ceduto ma io dall’abitacolo non potevo vederla. Ho tirato dritto alla curva ma ho potuto continuare».

Questo incidente, per quanto incruento, ha comunque ingenerato indirettamente una piccola polemica interna. Infatti quest'ala era un nuovo modello portato apposta a Silverstone in due soli esemplari. L'altro era montato sulla macchina di Webber, che se l'è visto togliere proprio per darlo a Vettel. Qualcuno ha commentato che "la Red Bull ti... toglie le ali", ma i responsabili del team hanno tagliato corto affermando che l'intenzione non è stata quella di privilegiare un pilota sull'altro, ma solo di appoggiare chi è in testa al mondiale.

In ogni caso, a prescindere da ciò e anche se ha perso il confronto con il compagno di squadra, Mark Webber è apparso lo stesso piuttosto su di giri dopo le prove: «Va bene così. Dopo l’incidente di Valencia in cui ho rischiato la vita ritrovarmi in prima fila così vuol dire che sto fisicamente bene e la mia guida non ne ha risentito. Quindi sono felice per questo. Per le prove è andata così, ma in gara cercherò la vittoria».

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