"Non ho ancora ben capito esattamente cosa sia successo con Mark - esordisce così Hamilton a chi gli chiede dell'incidente con Webber che lo ha estromesso dalla gara a Singapore - ma dal mio punto di vista è stato lui a sbagliare. Si è trovato ostacolato da un doppiato, l'ho passato sullo slancio e quando siamo arrivati alla curva sette io ero all'esterno e lui nel punto cieco del mio specchietto. Pensavo di essere abbastanza avanti e di avergli lasciato sufficiente spazio all'interno, ma subito dopo ho sentito la botta e mi sono trovato con la ruota rovinata. Però immagino che, come dicono, le corse siano fatte così..."
"Comunque ci sono ancora quattro gare da correre - aggiunge Lewis - e venti punti sono un gap importante ma non insormontabile. Devo solo continuare a testa bassa e sperare per il meglio. Anche senza pensare al campionato, cercherò di fare il meglio possibile nel resto della stagione, e succeda quel che succeda. Io continuerò a lottare fino alla fine. Anche perché è l'unico modo che conosco di correre..."