Un guasto da cento lire. Era il modo in cui, negli “anni eroici”, gli uffici stampa di Maranello giustificavano i ritiri delle Ferrari. Giovedì, invece, il direttore tecnico della Scuderia Aldo Costa lo ha definito “un guasto stupido”. Ma per la rottura di un collettore che ha sparato una gran quantità di olio sugli scarichi, provocando un principio di incendio, Felipe Massa ha perduto praticamente tutta la sessione del mattino. Anche se poi, tornato in pista nel primo pomeriggio, è riuscito a percorrere ben 71 giri.
“Ero proprio all’inizio del mio primo ‘run’ – ha raccontato il brasiliano – con gomme vecchie a mescola media, quando c’è stato il guasto. Ci rimani male, perché in quel momento pensi a quanto potrai migliorarti, ma almeno ho saputo che era una cosa da poco”. Una rottura così, però, ha causato la sostituzione non solo del fondo scocca danneggiato dal fuoco ma anche, “a scopo precauzionale”, del motore. Che però ha ‘respirato’ la schiuma degli estintori e adesso andrà esaminato in fabbrica, a Maranello, visto che aveva percorso poco più di un migliaio di km – 160 a Fiorano per i fimati promozionali di Alonso e Massa, più circa 900 a Valencia – e che per regolamento il numero dei propulsori per i test è limitato a quattro.
Intanto la pista di Valencia si è gommata - 6decimi guadagnati, sul miglior crono, dal primo al terzo giorno - e la prima sessione di prove invernali è finita. Bilancio provvisorio: la Red Bull va forte ma al solito Webber stenta a tenere, da subito, i ritmi di Vettel. Anche perché ha qualche problema con l’abitacolo. “il primo e il terzo giorno - ha detto l'australiano - sono stati positivi, il secondo no. Ma da quello che ho visto c’è un paio di macchine molto veloci”.
Quali sono queste macchine? Webber non lo dice, ma la Renault, per esempio, è cresciuta con Kubica, miglior tempo della giornata al 57esimo di 95 giri percorsi in totale. Alla Ferrari sono “abbastanza soddisfatti”, per usare le parole di Aldo Costa, mentre la Mercedes con Schumacher non riesce ad avvicinare certi tempi. “Certo, sarebbe bello essere già lì davanti - ha affermato Michael - ma visto da dove partiamo, dobbiamo aspettare. Però l’anno scorso ero arrugginito, stavo solo a sentire quel che mi dicevano. Adesso dò già il mio contributo in squadra”.
(a.a.)