Valsecchi e la chance del venerdì

Valsecchi e la chance del venerdì

15 mar 2011

Davide Valsecchi ha la stessa età di Sebastian Vettel; entrambi sono infatti nati nel 1987. Il test a Barcellona con la Lotus ha aperto al pilota italiano una possibilità mica da poco: nei primi due gran premi, Australia e Malesia, guiderà la Lotus-Renault nelle prove libere del venerdì mattina al posto di uno dei due titolari, cioè Trulli e Kovalainen.

E dopo? “Dipende – spiega Valsecchi – Adesso dovrei fare Australia e Malesia. Per me è una grande occasione, Se quando entri i tempi sono buoni, ti adatti subito e sai dare buone indicazioni... Magari ti danno qualche possibilità in più. Melbourne magari potrà essere difficile per uno che non ha mai vista quel tracciato, ma Sepang è una buona opportunità”. C’è sempre competizione all’interno di un team, anche per via di certi precedenti storici... “Kubica era il terzo pilota, ha battuto due o tre volte il titolare. In quel periodo il pilota ufficiale, che era Jacques Villeneuvem, andava particolarmente piano, e lo hanno messo su. Vettel stupiva tutti e infatti lo fecero correre a Indianapolis e arrivò subito a punti”.

Valsecchi era stato in contatto con la Hispania per il sedile poi andato a Tonio Liuzzi. “Siamo avvantaggiati – dice Davide – perché la Lotus ha un team anche nella formula GP2, ma per me è un’occasione incredibile. Sento di essere andato bene nel test a Barcellona, la squadra ha detto che sono andato benissimo. Ho pareggiato il tempo di Trulli nella prova precedente... Mi hanno fatto provare con le gomme a mescola media e tanta benzina, poi hanno tolto carburante e montato i pneumatici morbidi. È stata un po’ una sorpresa”.

La Formula 1 è anche un’altra cosa rispetto alla GP2. “C’è tanto da fare, la concentrazione è elevatissima. Un conto è provare la Hispania-Cosworth che era quasi una GP2, un altro è Lotus che ha una posizione di guida diversa. Io ho la “fissa” di stare basso e non vedevo niente. Poi c’è l’ala mobile che puoi addirittura azionare ancora in uscita di curva, solo che poi bisogna ricordarsi di passare una marcia in più se no vai a limitatore”.

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