Il campione del mondo ha ricominciato da dove aveva finito: una vittoria. Ma stavolta è stato un trionfo a mani basse, quello di Vettel. In testa dal primo metro nonostante due cambi gomme.
«Tutto è stato sotto controllo - ha spiegato Vettel - è stata una bella corsa, alla fine le cose si sono calmate, prima Hamilton mi stava mettendo molta pressione poi ha smesso di spingere e le cose si sono fatte più facili. La partenza è stata cruciale, stare nella parte pulita mi ha aiutato, poi Hamilton e Webber si sono ostacolati e io ne ho preso vantaggio. Nel primo stint Hamilton si è avvicinato quando le gomme hanno cominciato a degradarsi, dopo la sosta è stato fondamentale per me superare subito Button che sennò poteva diventare un tappo e ci sono riuscito, poi Hamilton si è sganciato progressivamente da me e la pressione si di me è calata. Ho imparato tante cose in questa gara».
Vettel non è il più adatto per giudicare le nuove regole perché non ha mai usato il Kers e nemmeno l’ala mobile, perché non ne ha avuto bisogno in quanto era in testa e non doveva superare nessuno. Ma le approva: «Il mio commento è positivo, dobbiamo fare i complimenti alla Pirelli per le gomme, dopo i test eravamo tutti timorosi, invece è andata bene. L’ala mobile è ancora una novità per tutti e la prima curva dove era permesso utilizzarla qui non è il punto migliore per superare, ma a me è servita per avvicinare per esempio Button dopo il pit-stop e poterlo superare poi».
Horner invece non si spiega la gara in calando di Webber, finito solo quinto dopo esser partito terzo, scavalcato da Petrov e da Alonso: «Webber ha avuto una gara difficile, ha lottato per trovare il suo passo e non l’ha quasi mai trovato. Strano, in genere non c’è un divario così marcato tra i nostri due piloti. Dobbiamo capire perché».