Per valutare la
prestazione di una qualsiasi
vettura da competizione – sia essa una F.1, una biposto prototipo o una Turismo – i tecnici
considerano come riferimento il tempo ottenuto nelle qualificazioni, non quello in gara. Prendiamo il
Gran Premio di Cina. Nel
2010 Sebastian
Vettel aveva ottenuto la
pole position con la Red Bull in
1’34”558. Quest’anno, stesso primato, il suo crono è stato 1’33”706. Il tedesco e la Red Bull hanno quindi fatto meglio di 0”852; hanno cioè
abbassato il tempo 2010 di quasi un secondo.
Jenson Button, l’anno scorso il migliore della
McLaren in qualifica a Shanghai, ha
recuperato oltre mezzo secondo da un anno all’altro: 1’34”421 contro 1’34”979, un guadagno quindi di 0”558. E
Fernando Alonso, cioè la Ferrari meglio piazzata? Nel 2010 lo spagnolo aveva ottenuto il tempo di
1’34”913, quest’anno non è andato oltre il 1’35”119. Ha quindi perso 2 decimi! La
Ferrari è andata indietro, le altre avanti.
Una stima un po’ più complessa, basata su
interpolazioni e interpretazioni nelle tre gare finora disputate – Australia, Malesia, Cina –dice che le
monoposto di vertice che
hanno compiuto progressi sono effettivamente la Red Bull, la McLaren e pure la Mercedes (0”253 il recupero di Nico Rosberg rispetto all’anno passato, sempre nelle qualifiche di Shanghai).
La
mancanza di carico della Ferrari 150 si sconta soprattutto nella prestazione pura, quindi in qualifica. Sono cambiate le gomme, ma c’è un solo team che paga questo cambiamento. E il paradosso è che è una squadra italiana.
GP Cina qualifica tempo 2010 tempo 2011 miglioramento Red Bull (Vettel) 1’34”558 1’33”706 - 0”852McLaren (Button) 1’34”979 1’34”421 - 0”558 Ferrari (Alonso) 1’34”913 1’35”119 + 0”206