Sono due i temi “caldi” di Barcellona: il rinnovo contrattuale di Alonso, fino al 2016, e la questione dei diffusori alimentati dagli scarichi, che la Fia vorrebbe abolire.
Per Fernando, l’estensione dell’accordo con la Ferrari è un fatto naturale: «Abbiamo iniziato a discuterne appena una o due settimane fa. Io ero contento di loro e loro di me, così ci siamo accordati. Adesso è tutto più chiaro, è stata una decisione bilaterale».
Più chiaro? Be’, se il contratto di Fernando era di cinque anni “puliti” (dal 2010 al 2014), come sostiene qualcuno, allora non si vede la necessità di annunciarne il prolungamento adesso. Se invece si trattava di tre stagioni più due di opzione, come più probabile, allora la Ferrari ha voluto dare un segnale di stabilità.
Quel segnale che invece non arriva dalla Fia, che da un giorno all’altro sta rivoltando le regole, impegnata com’è nella guerra ai diffusori “soffiati”, cioè alimentati dai gas di scarico. Domani (venerdì 20 maggio) il delegato tecnico federale, Charlie Whiting, parlerà alla stampa per spiegare l’azione del potere sportivo. Un’azione che rischia di vanificare gli sforzi fatti dalla Ferrari per perfezionare un sistema già ben conosciuto, ma non ancora sfruttato a fondo sulla 150° Italia.
In Spagna la Rossa si presenta con una versione ancora migliorata degli scarichi e del fondo già provati nelle libere di Istanbul. Potranno utilizzarli anche a Monaco e in Canada, visto che ogni decisione è rinviata alla riunione del Gruppo Tecnico prima di Valencia (si parla del 16 giugno). Ma dopo?
L’ipotesi più probabile al momento è che la Fia vieti le mappature motore “speciali”, che alimentano gli scarichi anche in rilascio (per evitare perdite di deportanza a gas chiuso), ma non costringa i team a intervenire, quest’anno, sulla conformazione della carrozzeria e dei terminali di scappamento. Quello dovrebbe essere rimandato all’anno prossimo.