Onore a Gian Carlo con ventimila fans!

L'evento, che diventa sempre più la GoodWood italiana, riempe il paddock di Imola dando un segnale bellissimo di cutlura delle corse, tra F1 d'epoca e campioni di ogni tempo
Onore a Gian Carlo con ventimila fans!
© @minardiday_official

Alessandro BucciAlessandro Bucci

Pubblicato il 19 settembre 2025, 14:10

Quale occasione migliore per celebrare i quarant’anni dal debutto del Minardi Team in Formula Uno se non con la nona edizione dell’Historic Minardi Day? All’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, il 13 e 14 settembre, è andata in scena la kermesse organizzata dalla famiglia Minardi che ha registrato un’affluenza record con 20.000 presenze e, soprattutto, un’esplosione di passione per la storia dell’automobilismo e per la simpatica e amatissima scuderia faentina. Era il 5 aprile 1985 quando, all’autodromo di Jacarepaguá a Rio de Janeiro, il team Minardi prese per la prima volta parte al mondiale di Formula Uno con la M185, affidata al coraggioso Pierluigi “Piero” Martini.

Un sogno divenuto realtà, la sublimazione di una famiglia che ha fatto dell’unità e dell’affetto i propri pilastri più solidi. Dopo la consueta foto di rito con tutti i protagonisti dell’evento, Gian Carlo Minardi ha dichiarato: «Quest’anno sono orgoglioso in particolare della mostra che raccoglie le quattro vetture “più significative” della storia Minardi, insieme ad alcune monoposto della Scuderia Toro Rosso/VCARB. Ringrazio Racing Bulls per il prezioso supporto offerto alla nostra manifestazione». Il Giro di Romagna, in programma il 14 settembre, ha fatto tappa a Faenza, dove i partecipanti hanno potuto effettuare uno speciale “pit-stop” presso l’area heritage di VCARB. «Una grande e splendida collaborazione tra Minardi e Racing Bulls», ha sottolineato soddisfatto Gian Carlo, aggiungendo: «Un immenso grazie al pubblico, sempre più numeroso e caloroso».

Personaggi in pit-lane

Immancabile, come sempre, il leggendario Arturo Merzario. Con il suo inconfondibile cappello da cowboy ha portato in pista la Lucchini RS2 sport prototipo con la quale vinse, insieme a Giovanni Li Calzi, il campionato del mondo del 1997. «Negli ultimi tre anni sono riuscito a liberarmi da impegni concomitanti e ho mantenuto la promessa fatta a Gian Carlo Minardi di essere presente. Per me questo evento rappresenta un ritorno al passato, con il fascino dei motori, dell’odore della benzina e degli oli, lontano dal motorsport moderno fatto di elettronica e simulatori.

Rimpiango l’epoca in cui ingegneri e meccanici potevano inventare e innovare: oggi le soluzioni vengono copiate in poche ore, mentre prima richiedevano anni di sviluppo. Gian Carlo Minardi è stato capace di creare qualcosa di unico, grazie anche al contesto della Motor Valley. Magari, in futuro, si potrebbero sperimentare nuove formule, senza mai dimenticare di valorizzare il nome e la storia del team Minardi».

Leggi l'articolo completo sul numero 37 di Autosrpint in edicola oppure clicca qui per accedere alla versione digitale.

 

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

Napoli punta sul motorsport: il Racing Show guarda a un futuro GP

Napoli rilancia il motorsport: il Racing Show cresce e punta a creare le basi per un futuro GP tra sviluppo urbano, turismo ed eventi globali

«Ecco come sventammo il sequestro del secolo»

Il 25 Ottobre 1975 la Banda dei Marsigliesi tentò di rapire Enzo Ferrari. Intervista a Pino Zaccaria, il poliziotto che, assieme a un collega, quella mattina di 50 anni fa bloccò due criminali proprio a un passo dal Drake