Tarquini esperienza al servizio di Genesis
Nel suo inedito ruolo di direttore sportivo, Gabriele racconta come stanno crescendo vettura e team per il debutto del 2026

Pubblicato il 30 gennaio 2016, 22:19
Per la Ford è una Daytona agro-dolce. Con la Riley del team Ganassi, affidata a Dixon-Kanaan-McMurray-Larson, la casa americana è al comando dopo due ore di gara, davanti alla Corvette di Taylor-Taylor-Angelelli-Barrichello. Mentre nella classe GTLM, entrambe le nuove Ford Gt al via sono già attardate da molti problemi tecnici. In questa categoria comanda la Porsche di Pilet-Tandy -Estre davanti alla Corvette di Magnussen-Garcia-Rockenfeller.
Quando la gara è partita alle ore 14.40 locali, il maltempo della vigilia ha lasciato il posto al sole. Come previsto, nelle prime fasi di gara, al comando si sono alternate le due Ligier-Honda di Derani e Negri, e addirittura allo scadere della 1 ora, in testa è salita la Deltawing di Katherine Legge. Mentre la BR di Aleshin che partiva dalla pole è subito retrocessa nelle retrovie. Quando la gara è però entrata nella sua fisionomia abituale, i DP hanno iniziato a rimontare. Da notare una uscita di pista di Barbosa che ha fatto retrocedere questa vettura dalla 4ª alla 11ª posizione.
Nella classe GT subito le Porsche al comando mentre le Ford ormai sono distaccate da pesanti ritardi. La vettura di Briscoe-Westbroock-Mucke dopo 8 giri era già ferma per problemi al cambio ed ora è distaccata da 15 giri rispetto alla Porsche prima di classe. L’altra Ford GT di Hand-Mueller-Bourdais è invece distaccata di 6 giri per problemi di natura elettrica. Molto positivo il debutto della nuova Ferrari 488 che con Bruni-Bertolini-Calado-Shaytar occupa la 5ª posizione a pieni giri. Un piccolo problema di alimentazione ha costretto la vettura di PierGuidi-Premat-Serra-Rojas a partire in ritardo , ma ora occupa la 9ª posizione, preceduta dall’altra Ferrari del team Risi affidata a Fisichella-Rigon-Beretta-Vilander.
Nella classe GTD invece, dominano a sopresa le Lamborghini Huracan, subito al comando, con la vettura di Bortolotti-Miller-Sellers- Snow. In questa classe, ben 3 Lamborghini Huracan occupano le prime 4 posizioni.
Classifica dopo 2 ore
1. Dixon-Kanaan-McMurray-Larson Riley-Ford 61 giri
2. Taylor-Taylor-Angelelli-Barrichello Corvette
3. Cameron-Curran-Pagenaud-Adam Corvette
4. Legge-Meyrick-Rayhall-Wirth Deltawing
5. Bomarito-Nunez-Pigot Mazda
6. Dalziel-Goossens-HunterReay Corvette
7. Sharp-Brown-Derani-vanOverbeeck Ligier
8. Pew-Negli-Pla-Allmendinger Ligier
9. Stroll-Wurz-Hartley-Priaulx Riley-Ford
10. Mediani-Minassian-Aleshin-Ladygin BR-Nissan
Al via della 54esima edizione della 24 Ore di Daytona, le Ligier hanno uno spunto migliore e "Pipo" Derani va subito al comando seguito da Oswaldo Negri. Il poleman Mikhail Aleshin deve accodarsi terzo e poi dopo alcuni giri fa un largo nel prato, un'escursione senza conseguenze se non quella di farlo finire 12°. Se ne avvantaggiano la Corvette di Taylor e la Ford di Dixon. Poi la Mazda di Long si ferma lungo il tracciato e causa la prima neutralizzazione della gara. Al restart un po' caotico, Negri perde il contatto e al terzo posto si ritrova Katherine Legge con la Deltawing, che poi anche grazie ai pitstop (di Derani) riesce a salire al comando prima che scada la prima ora di gara. Vedremo se riuscirà a tenere questo ritmo in una pista dove la buona penetrazione aerodinamica gioca a suo favore.
In GTLM si mettono subito davanti le due Porsche 911 ufficiali di Tandy e Makowiecki, seguite dalla Corvette C7R di Gavin alle cui spalle Hand con la Ford GT riesce a togliere il quarto posto alla BMW M6 di Edwards. Seguono le due Ferrari 488 di Vilander e di Bruni. Anche Magnussen (Corvette) e PierGuidi (Ferrari) sono della partita. Subito problemi invece per la Ford GT di Briscoe. Nelle situazioni di traffico seguenti al restart, Bruni fa valere la sua esperienza e risale secondo.
Comincia bene la Lamborghini Huracan in GTD, prendendo la testa con Basseng. Si accoda l'altra Huracan di Bell, quindi le Aston Martin di Davison e Stanaway, seguono Klingmann (BMW) e Busnelli (Lamborghini). Allo scadere della prima ora è però la Lamborghini di Miller a trovarsi al comando, ma solo perché lui e quelli che seguono non hanno ancora effettuato il primo pitstop.
Maurizio Voltini

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