Colton Herta debutta in Formula 2 con Hitech per puntare alla F1
Colton Herta lascia l’IndyCar e, dopo essersi impegnato con Cadillac, apre un nuovo capitolo della sua carriera con Hitech nel 2026: un passo decisivo verso il sogno della Formula 1

Pubblicato il 27 luglio 2014, 13:25
Ma questa uscita è suonata come una vera e propria bocciatura pubblica, francamente esagerata per un pilota che la stessa Ferrari Driver Academy sostiene e fa correre da anni e che resta tuttora il faro della FDA. Anzi, suona come un tweet un poco autolesionista perché sembra quasi un’autobocciatura della stessa FDA che non riesce a inculcare ai suoi piloti il giusto comportamento da tenere in corsa. Poi alla domenica la FDA ha cancellato il tweet ammettendo quindi implicitamente di aver compiuto un passo falso. Ma ormai uno strappo con il suo pilota, mortificato pubblicamente, c’è stato: bisognerà vedere se è il principio di una rottura o se la rottura sarà riparabile.
In coda a questa vicenda resta da fare una considerazione, purtroppo comune quando si tira in ballo il nome Ferrari, che si tratti della FDA o del team di Formula 1: una certa arroganza di fondo nel comportamento. I piloti, che in fondo sono quelli che rischiano la vita in pista, hanno il diritto di sbagliare: se non altro per quello che mettono in gioco. Ma chi è seduto al muretto o nel garage virtuale, dovrebbe avere tutta la lucidità e la freschezza per prendere decisioni giuste. Quindi, prima di accusare i piloti di errori, è bene che qualsiasi team manager, d.t., d.s. o “tutor”, si faccia un bell’esame di coscienza e guardi in casa le proprie responsabilità. Per esempio proprio in Ungheria, in F1, la Ferrari ha rovinato la corsa di Raikkonen tenendolo inspiegabilmente fermo ai box in Q1 invece di mandarlo fuori in qualifica quando - tanto per fare un confronto amaro - in Mercedes Paddy Lowe ha chiesto scusa pubblicamente ad Hamilton per il guasto tecnico che lo ha fermato.
Perciò mette tristezza vedere una FDA che si permette di stigmatizzare pubblicamente sui social network gli errori di guida di Marciello quando dovrebbe sapere - perché la FDA insegna anche comunicazione ai propri piloti - che quello che viene detto sui nuovi media (facebook, twitter) viene amplificato all’eccesso e distorce le proporzioni dei fatti. La FDA dovrebbe istruire i piloti anche su come comunicare bene con i media, invece di cadere lei per prima in quell’errore. D’altronde non è la prima volta che commette scivoloni del genere: visto che al suo attuale talentuoso pupillo 15enne nelle categorie minori, consente di vivere nel paddock con lo sfarzo di un pilota di F.1 invece di insegnargli il senso della misura e l’umiltà nei confronti dei colleghi. Ricordiamo che Marciello è l’unico campioncino che la Ferrari Driver Academy è riuscita finora a partorire a livello internazionale dopo tanti anni di attività a fronte di tanti investimenti e sforzi. E bocciando lui, la FDA boccia indirettamente se stessa.
Alberto Sabbatini
PS: alleghiamo a seguire, per completezza, l'ultimo tweet della FDA che, dopo la prestazione di Marciello in gara-2, prova a "ricucire" un po' la questione.

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