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Dakar 2019: Toyota con tre Hilux

Gine de Villiers, Nasser Al Attiya e Bernad Ten Brinke guideranno la nuova versione del pick-up giapponese

Michele SalvatoreMichele Salvatore

3 dic 2018 (Aggiornato alle 15:14)

Tre Hilux, pronte per affrontare l'edizione 2019 della Dakar. Toyota si presenta così ai nastri di partenza del rally raid più celebre e duro al mondo, che per la prima volta nella storia si disputerà in un solo Paese, il Perù, con dieci tappe e partenza e arrivo a Lima.

Dakar 2019: il percorso completo

Sulla #302 prenderà posto l'immancabile Gine de Villiers, dal 2012 con il team giapponese. il sudafricano farà coppia con il navigatore Dirk von Zitzewitz, fido compagno di equipaggio assieme al quale ha vinto la Dakar nel 2009 e ha centrato il podio in altre 5 edizioni.

L'Hilux #301 è affidata all'equipaggio arrivato secondo nella passata edizione del raid. Nasser al Attiyah e Mathieu Baumel, hanno vinto per la quinta volta consecutiva il Rally del Marocco e si preparano alle dune peruviane più determinati che mai.

Sulla terza Toyota, la #309, si trova la prima novità per la Dakar 2019 preparata dai giapponesi: Bernard Ten Brinke ha cambiato navigatore, sarà Xavier Panseri a sedersi al suo fianco. I due hanno corso assieme il Rally del Marocco 2018 per costruire l'intese e preparare al meglio la loro prima Dakar come equipaggio.

La seconda novità riguarda proprio l'Hilux. Toyota, per contrastare il team MINI e la 3008 DKR privata di Sebastein Loeb, ha messo in campo la versione evoluta del suo pick up. La vettura ha conservato il motore V8 aspirato e il cambio della 2018, ma in vista della nuova sfida i tecnici l'hanno potenziato e montato in posizione anteriore-centrale. Il cambio di posizione ha imposto delle nuove sospensioni, riviste totalmente nella geometria e set up. La trazione resta integrale permanente.

Il nuovo regolamento della FIA, pensata per equiparare le prestazioni dei motori aspirati e turbodiesel ha imposto un'ulteriore modifica: i restrittori a 37mm. Cosa che non è piaciuta molto il team prioncipal Glyn Hall che ha dichiarato: “I restrittori più piccoli ci penalizzano, ma dobbiamo attenerci alle regole. In Perù si correrà su altitudini basse rispetto al passato, non dovremmo avere troppi problemi”

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