Ogier: "Punto al nono titolo"

Intervista all'otto volte iridato francese: "In Grecia ho capito che potevo lottare per la conquista del campionato. Corro con piacere, mi diverto a dare il massimo e questa è la cosa più importante per me"
 

Ogier: "Punto al nono titolo"
© Getty Images

Marco GiordoMarco Giordo

25 set 2025 (Aggiornato alle 13:06)

Se la Toyota ha ormai praticamente in tasca il titolo costruttori, visti i ben 125 punti di vantaggio che vanta sulla Hyundai la squadra giapponese potrebbe infatti proclamarsi matematicamente campione già nella prossima gara a Passau, nel campionato piloti l’equilibrio regna sovrano. Mancano tre gare al termine della stagione 2025, sono quindi ancora 105 i punti a disposizione di ogni pilota. Adesso si torna in Europa dove si correrà sull’asfalto al Central European, poi il mondiale volerà in Asia sugli asfalti del Giappone ed infine a novembre ci sarà il rush finale sugli sterrati sabbiosi dell’Arabia Saudita.

Sébastien Ogier sta gestendo il suo campionato con la saggezza del campione consumato, è tornato in testa con 224 punti ma occhio ad Evans che è lì a due punti a quota 222 e non molla. Quella di Séb è stata una stagione da urlo, il pilota di Foret Saint Julien ha infatti sinora al suo attivo otto podi ottenuti nelle otto gare da lui disputate, grazie a cinque vittorie (Monte Carlo, Portogallo, Sardegna, Paraguay e Cile), due secondi posti (Canarie e Acropolis), e un terzo (Finlandia). 

Séb, quando ha deciso di puntare al nono titolo mondiale piloti?

 «A fine giugno, la sera dopo la fine dell’Acropolis, al ritorno a casa dalla Grecia. Dopo quel bel risultato, anche se non avevo vinto (Ogier era arrivato secondo facendo suoi i punti di Super Sunday e power stage ndr), ho capito che potevo puntare al titolo e ho deciso di provarci. Avevamo già stabilito con il team di saltare l’Estonia e di correre in Finlandia, a quel punto ho deciso di continuare a farle tutte sino al Giappone e se necessario di proseguire sino all’Arabia Saudita».

E questa inedita volata finale ancora aperta a quattro piloti come la vede?

 «Elfyn Evans è sempre lì a due punti dietro di me, ce ne sono ancora 105 a disposizione di ciascuno di noi nelle prossime tre gare, in pratica è come se io ed Elfyn fossimo alla pari. Evans è stato bravo, ha avuto una stagione molto costante e senza errori, perché sono gli errori quelli che possono costare cari. Occhio anche a Kalle non dobbiamo dimenticarlo anche se è più indietro staccato di 21 punti, perché ce ne sono ancora tanti ancora a disposizione. Per questo anche uno come Ott Tanak che segue indietro di 43 punti può tornare ad inserirsi nella bagarre».

Ma è vero che se vince il nono titolo si ritirerà a fine stagione, anzi dopo aver salutato tutti a Gap nel Montecarlo del prossimo anno?

 «La verità è che non ci ho minimamente pensato finora. E lo dico molto sinceramente. Fino a quando mi trovo così bene in macchina, fino a quando sono competitivo è chiaro che posso continuare a correre ad alto livello nei rally. Perché soprattutto continuo a divertirmi, ed è questa la cosa fondamentale per me».

Leggi l'intervista completa sul numero 38 di Autosprint in edicola oppure clicca qui per accedere alla versione digitale.

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