Testa a testa Hamilton-Verstappen. Tra prodezze in qualifica, partenze da brivido, sfide ruota a ruota e polemiche e veleni a non finire
Con la quasi certezza che sarà una lotta all'ultimo tuffo, nella quale tutto conta, tutto ha un senso e perfino un quasi niente potrebbe rivelarsi determinante. In altre e più sentite parole, il mondiale numero 8 dell'era turboibrida, l'ultimo della prima serie prima della rivoluzione 2022, è a conti fatti anche il più bello, appassionante e tirato degli ultimi dieci anni. È il più decisivo di tutti.
Perché dopo, come si dice con abusato termine, nulla sarà più come prima. D'altronde ove fosse Hammer a trionfare, l'ottavo titolo personale sarebbe il sigillo e il suggello più clamoroso nella storia delle corse, tale da renderlo praticamente inarrivabile in come ai grandi di tutte le epoche.
E proprio perché lo scenario potrebbe essere questo, in caso di un successo dì Verstappen il primo titolo per l'olandese si rivelerebbe pesantissimo, speciale, preziosissimo perché non soltanto sinonimo di vittoria personale ma anche di sconfitta di un rivale e di un team avversario tali da costituire un binomio ritenuto invincibile.
Stavolta, forse per la prima volta, non ci si gioca solo un titolo ma una pagina indimenticabile e determinante nella storia delle corse. Il mondiale è fermo, ora, ma quando risprendera a fine mese tornando nella meravigliosa cornice di Spa, non sarà cronaca, ma molto di più, a svolgersi. Perché questo non è un mondiale che vale solo per se stesso ma per un'epoca intera e noi stavolta siamo spettatori che possono dirsi fortunati, visto che, gara dopo gara e sono alla fine, la leggenda si scriverà sotto ai nostri occhi. Era ora. Non se ne poteva più dei monologhi e delle processioni, dei dominus e dei dominii, delle trame scontate e delle cavalcate solitarie.
La F.1 torna ad avere un senso, a far arrabbiare, infiammare, patire e gioire i tifosi pronti a polarizzarai su uno o sull'altro degli sfidanti, restituendo i il sapore antico di uno sport che ha bisogno di questo per farci tornare a sognare sentendoci orgogliosi di esso. Vinca il migliore, dunque, ma anche sperem de no, come diceva il Paron Nereo Rocco, perché sarebbe bellissimo che tra i due litiganti in qualche round si inserisse anche la sempre più ritrovata Ferrari, con Leclerc e Sainz. Comunque vada, questo è il mondiale della riconciliazione tra i tifosi e la F.1, tra lo show e la passione, tra lo sport è il brivido. Pensiamo a godercelo, poi si vedrà.
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