Ferrari: Austin come una boccata d’ossigeno

Pubblicato il 21 ottobre 2025, 07:47 (Aggiornato il 21 ottobre 2025, 09:20)
A meno di colpi di scena in Messico, lunedì prossimo a quest’ora la Ferrari avrà già toccato un anno solare senza vittorie. Roba già accaduta, in epoca recente: forse anche per questo, fa meno effetto di quanto si potrebbe pensare. È un po’ la fotografia del momento, a Maranello, dove le aspettative si sono vertiginosamente abbassate.
Ok la strategia aggressiva
È possibile che queste scarse aspettative contribuiscano a creare un quadro tutto sommato positivo della trasferta americana. Perché se è vero che un 3° e 4° posto non sono il massimo in termini assoluti, lo sono nei fatti per una squadra che il massimo è stata in grado di farlo in termini operativi ed esecutivi. Soprattutto dopo un format sprint che aveva lasciato sgomenti, in particolare per le qualifiche shootout, la Rossa ha reagito come ha potuto, dando dignità ad una SF-25 apparsa neanche così tanto problematica nel Gran Premio degli Stati Uniti.
È un progetto abbandonato da tempo, la 677, una progetto che come ribadito da Leclerc “ha troppe oscillazioni”, nel senso che è troppo altalenante. È molto sensibile ai cambiamenti delle condizioni esterne ed alle regolazioni, a volte anche minime, che i meccanici fanno: per cui basta poco per farla entrare o uscire dalla famosa “finestra”. Per qualifica e gara, in finestra ci è entrata eccome: più che di rivoluzioni sull’assetto, Vasseur ha parlato di un buon lavoro sulle gomme, dalle quali è stato estratto tutto il potenziale. Leclerc poteva prendere la prima fila al sabato ed ha ceduto la piazza d’onore in gara solo nel finale: se ci è riuscito, è per grandi meriti suoi e per la bravura di aver fatto funzionare una strategia ardita, quella che prevedeva il via con la soft ed il resto della gara con la media. La Rossa è stata tra le prime a capire che si poteva fare una singola sosta pur partendo con la morbida: almeno in questo, il Cavallino ci ha visto lungo.
Bella reazione dopo la sprint
Molto importante è stata la gara sprint, dove Leclerc ha sperimentato al volante trovando, a suo dire, delle regolazioni che lo hanno aiutato alla guida (interventi a differenziale e freno motore?). Ha sorpreso sentire parlare Charles di “novità che avevano portato l’auto lontano dalle mie preferenze”: ha sorpreso perché lui aveva inizialmente promosso la nuova sospensione posteriore, alla base di ottime prestazioni in qualifica in Belgio e Ungheria.
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