Ferrari: Austin come una boccata d’ossigeno

Ancor più per le classifiche, le ultime tappe del 2025 contano per andare nella pausa invernale con un po’ di serenità in più: reazioni come quella di Austin è ciò che serve per ritrovare fiducia
Ferrari: Austin come una boccata d’ossigeno
© Scuderia Ferrari

Matteo NovembriniMatteo Novembrini

Pubblicato il 21 ottobre 2025, 07:47 (Aggiornato il 21 ottobre 2025, 09:20)

Magari, l'impatto avuto su quelle due piste è stato diverso dai benefici avuti negli altri circuiti: buono però che Charles abbia trovato una base che lo soddisfa. Meno bene il set-up di Hamilton, che per tutto il weekend ha patito il sottosterzo: Lewis comunque non ci ha dato troppo peso, preferendo sottolineare i miglioramenti del team nell’esecuzione in qualifica, tra tempi di uscita e giri di preparazione. Purtroppo per lui, ad Austin è arrivato un record positivo (abbattuto il muro dei 5000 punti conquistati in carriera, 5004,5 per l’esattezza) ma anche uno negativo: nessun pilota Ferrari, prima d’ora, aveva vissuto una striscia iniziale di 19 gare senza podi nella sua carriera a Maranello.

Ossigeno, e non tanto per il 2025

Dopo un pessimo venerdì, la Rossa ha reagito dimostrandosi opportunista nella sprint (punti guadagnati approfittando dei guai altrui in curva 1), veloce in qualifica e tutto sommato buona in gara, seppur ovviamente non al livello di Verstappen e Norris. Sul dare continuità a certe prestazioni, guai a sbilanciarsi: troppe volte quest’anno, proprio per l’incostanza e la sensibilità della SF-25, buone prestazioni sono state seguite da momenti di difficoltà e viceversa, proprio come accaduto tra Singapore e Austin. Di sicuro, certi risultati fanno morale: per una volta, anche Fred Vasseur è parso meno spavaldo e più attento alla “psicologia” della squadra, sottolineando come certi risultati facciano morale in questa fase del campionato.

Perché è una fase delicata, questa, e non per la tiritera del 2° posto tra i Costruttori (a proposito: Ferrari a -7 da Mercedes, 20 lunghezze guadagnate ad Austin): è delicata perché da questi ultimi GP dipenderà l’umore con cui a Maranello andranno in letargo in attesa della rivoluzione 2026. Serve calma, serenità e lucidità, ora più che mai: più che per il presente, per il futuro. E tappe come quella di Austin sono boccate d’ossigeno molto gradite.

(2/2).

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